Per Intersezioni veneziane, un’opera che intreccia memoria e futuro, proponendo letture e strumenti per ripensare la città in chiave più equa e inclusiva.
Venezia 1968-2023. Tra innovazione culturale, regressione civile e riscatto sociale, il Mulino, 2024, è una raccolta di saggi che ripercorre alcune delle esperienze culturali ed educative più significative della Venezia degli anni Sessanta e Settanta.
Francesco Leoncini, curatore del volume, Laura Fregolent, tra gli autori del libro, e lo storico Giuseppe Saccà, giovedì 27 marzo, alle 17.30 presso l’auditorium, faranno memoria del passato e offriranno una riflessione sul presente, analizzando le trasformazioni economiche e sociali della città e della sua area metropolitana.
Tra i contributi di particolare rilievo della pubblicazione il saggio “Progetti e interventi per la città” di Laura Fregolent e Giacomo-Maria Salerno osserva le trasformazioni urbane che attraversano l’intero territorio veneziano, dalle estremità orientali e occidentali alla gronda lagunare. L’analisi mette in luce la frammentarietà degli interventi, che non nascono da un disegno organico ma, accostati, rivelano una logica comune: il progressivo adattamento della città a un modello economico unidirezionale, incentrato sul turismo. Non sono le trasformazioni in sé a rappresentare il problema, ma la loro finalità esclusiva, che accelera la polarizzazione sociale ed economica e ridisegna la città in funzione di una sola economia, a scapito della sua complessità sociale e territoriale.
Nel volume saggi anche di Maria José Amato, Renato Bocchi, Giancarlo Cavinato, Maurizio Cermel, Ahmed Daoud, Marco Da Ponte, Gerolamo Fazzini, Giuseppe Goisis, Anna Lombardo, Francesco e Paolo Leoncini, Paolo Riccardo Oliva, Rolf Petri, Emanuele Rizzuto, Dania Scarfalloto Girard, Paolo Steffinlongo, Maria Rosa Sunseri.
Laura Fregolent Professoressa ordinaria di Tecnica e pianificazione urbanistica all’Università IUAV di Venezia. Svolge attività di ricerca nel campo degli studi urbani, tra i suoi interessi si segnalano i processi di trasformazione urbana e le dinamiche sociali ad esse connesse. È co-direttora della rivista Archivio di Studi Urbani e Regionali edita da FrancoAngeli.
Francesco Leoncini Storico e slavista, è stato partecipe del dibattito culturale in ambito veneziano e regionale. Ha insegnato dal 1971 al 2011 all’Università Ca’ Foscari. Membro onorario della Masarykova Spolecˇnost [Società Masaryk] di Praga e premio «Milan Rastislav Štefánik» della Repubblica Slovacca, è vice-presidente internazionale della Société Européenne de Culture.
Giuseppe Saccà Laureato in Storia, ha collaborato con diverse istituzioni veneziane come la Fondazione Giorgio Cini e lavorato su progetti incentrati sulla Storia contemporanea inerenti la Città metropolitana di Venezia, con il Comune di Venezia e la Fondazione Gianni Pellicani. Al suo attivo ha diverse pubblicazioni incentrate sul secondo Novecento veneziano. Attualmente lavora come curatore e conservatore a M9 – Museo del ’900.
Gli appuntamenti passati di Intersezioni veneziane
Venerdì 7 febbraio alla 17 presso l’auditorium della Fondazione Querini Stampalia di Venezia saranno presentate le loro ultime pubblicazioni: Giudecca di Pietro Lando, Il Poligrafo, 2024 e Dal remo al vapore. I vaporetti e la nascita del trasporto pubblico a Venezia di Alessandro Rizzardini, Il Poligrafo, 2024.
Le due opere, che ricostruiscono, tra racconti e aneddoti, alcuni aspetti significativi della storia della città – dalla nascita di importanti attività industriali sull’isola della Giudecca all’evoluzione dei trasporti urbani – fanno parte della collana ‘Novecento a Venezia. Le memorie, le storie’, un progetto editoriale che ricostruisce, attraverso il lavoro di ricerca accurato degli autori, un mosaico di racconti e storie che hanno segnato il secolo scorso a Venezia.
Chiara Finesso, Direttore editoriale Edizioni Il Poligrafo, introdurrà la collana e spiegherà la sua missione editoriale, mentre gli autori condivideranno il processo di ricerca che li ha portati a scrivere i loro libri, utilizzando materiali storici come la Gazzetta di Venezia, Il Tempo e Il Gazzettino, raccolti nelle biblioteche e negli archivi della città, come quelli della Fondazione Querini Stampalia.
Pietro Lando, La Giudecca, Il Poligrafo, 2024
Così vicina e così lontana da Venezia: la storia della Giudecca raccontata nel libro riflette questa duplice natura. Fin dai tempi più antichi scelta come sede di attività produttive pericolose e allo stesso tempo luogo ideale, dove edificare ville e conventi. Con l’inizio della rivoluzione industriale in laguna, l’isola cambia veste: quegli stessi spazi diventano preziosissimi per la costruzione delle fabbriche e la mole del mulino Stucky cambia definitivamente il paesaggio. Poco più di un secolo dopo, l’irreversibile crisi costringe alla chiusura di tutti gli opifici e così anche alla Giudecca, alla fine del Novecento, l’ ‘industria del forestiero’ diventa pressoché l’unica attività produttiva dell’isola.
Pietro Lando, nato al Lido di Venezia, dove ha sempre vissuto, si è laureato in Scienze Biologiche, a Padova nel 1978, e in Storia, a Venezia nel 2001. Sulla storia novecentesca di Venezia ha pubblicato: Le ali di Venezia (Il Poligrafo, Padova 2013); I porti aerei di Venezia («Laboratoire italien», rivista dell’Ecole Normale Supérieure di Lione, 15, 2014)
Alessandro Rizzardini, Dal remo al vapore. I vaporetti e la nascita del trasporto pubblico a Venezia, Il Poligrafo, 2024
Come ci si sposta a Venezia? La città lagunare più famosa al mondo è dotata di un sistema di trasporti peculiare e complesso, nato e sviluppato seguendo l’intricato dedalo di canali e rii che la attraversano. Il libro è la ricostruzione storica dettagliata di questo panorama, un’indagine che ripercorre un secolo di storia e che attraverso le cronache dell’epoca e un suggestivo apparato iconografico intreccia la grande Storia alle micronarrazioni, racconta eventi e personalità determinanti per Venezia e per superare la sfida di un trasporto acquatico che fosse quotidiano, veloce, sicuro. Un’immersione entro i contorni dell’epoca, con gli occhi e i sentimenti dei lavoratori e del pubblico trasportato, narrando le storie, a volte tragiche a volte molto curiose, che hanno reso il “servizio del vaporetto”, ancor oggi unico e imprescindibile per la città lagunare.
Alessandro Rizzardini, giornalista e fotografo, si è occupato di archeologia lagunare collaborando con Ernesto Canal e l’Equipe Veneziana di Ricerca. Si occupa di storia della fotografia veneziana dell’800 e dei primi del ’900.